sabato 25 agosto 2012

Surrender of ARMStrong

Dopo essersi visto respingere quattro giorni fa l'ennesimo ricorso contro l'Usada, l'Agenzia Anti-doping americana, il campione di cicliso Lance Armstrong ha deciso di gettare la spugna e ha reso noto che non tenterà più di contrastare le accuse rivoltegli, pur continuando a protestarsi innocente. Immediata la reazione dell'agenzia americana: il direttore Travis Tygart ha annunciato la revoca di tutti i titoli conquistati in carriera dal quasi 39enne ciclista texano, (ERRATA CORRIGE: data di nascita 18 settembre 1971, quindi quasi 41enne) compresi i sette Tour de France che costituiscono tuttora un record assoluto. Armstrong, da tempo passato dalla strada alla mountain bike, sarà inoltre escluso a vita dalle competizioni ufficiali.

Le accuse di doping dell'Agenzia investono il periodo compreso tra il 1999 e il 2005. Ribadendo la sua innocenza, il ciclista ha accusato l'Usada di aver lanciato una «caccia alle streghe» contro di lui. «Oggi volto pagina», ha scritto sul suo account Twitter. «Arriva un momento nella vita di ogni uomo in cui si dice 'quando è troppo è troppo'. Per me questo momento è arrivato»

Armstrong nei mesi scorsi era nuovamente finito nel mirino dell'Usada, che lo accusava di aver messo in piedi, assieme ad altri cinque ex tesserati, tre dottori tra cui Michele Ferrari, un preparatore e il team manager Johan Bruyneel, un sistema basato sul doping dal '98 al 2011. Sul sette volte vincitore del Tour pesava anche l'accusa di aver fatto uso di Epo, testosterone, corticosteroidi e trasfusioni oltre che di agenti mascheranti, fornendo gli stessi prodotti ad altri. Le accuse erano state formalizzate lo scorso 29 giugno e l'agenzia antidoping statunitense aveva dato l'opportunità al 40enne ex corridore di difendersi davanti a un collegio arbitrale. Armstrong, che si è sempre proclamato innocente tirando in ballo gli oltre 500 controlli cui è stato sottoposto, ha provato a bloccare il procedimento ritenendo che violasse i diritti costituzionali sul giusto processo e che l'Usada non avesse giurisdizione sulle accuse di utilizzo di sostanze dopanti. Ma il ricorso dei suoi legali è stato bocciato per due volte: da qui l'annuncio dell'ex ciclista di Austin di alzare bandiera bianca.

Tratto da www.unita.it/

Ma tra l'agenzia americana antidoping Usada e l'UCI a cui spetta l'ultima parola, è noto come i rapporti non siano idilliaci. E allora come la mettiamo? Se l'UCI decide in senso opposto?
Quella di Armstrong (tanto per giocare con il nome) non è una "surrender of Arms" ma potrebbe essere una nuova strategia di difesa !!!
A mio parere si andrà per le lunghe ...


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1 commenti:

mastokbike 28 agosto 2012 alle ore 08:09  

come volevasi dimostrare ...


CICLISMO, DOPING: UCI E TOUR FRENANO SU RADIAZIONE ARMSTRONG

E' braccio di ferro tra Unione Ciclistica Internazionale (Uci) e l'Usada su Lance Armstrong. L'agenzia antidoping Usa vuole radiare dal ciclismo Armstrong - trovato positivo - e revocargli le sue sette vittorie al Tour de France. Ma l'Uci - cui spetta l'ultima parola in materia di ciclismo - avverte che prima di pronunciarsi vuole esaminare con attenzione il 'verdetto' e le carte in possesso dell'Usada. L'Uci ricorda infatti che non basta la decisione dell'Usada - che può solo determinare negli Stati Uniti se un atleta abbia violato le regole ed è priva di poteri sanzionatori sovranazionali - e il fatto che Armstrong non intenda appellarsi. Anche gli organizzatori del Tour de France sono estremamente prudenti sulla revoca dei titoli ed hanno annunciato che non farannò alcun commento prima che "Usada e Uci abbiano assunto le loro decisioni", definitive.

da Repubblica.it

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