LaPina 2012: ovvero giornata da tregenda
I collonelli del meteo lo dicevano nello loro previsioni, pioggia e temporali in montagna.
Mah ... alla partenza a Treviso qualche nuvola ma niente di che, tant'è che qualcuno si azzarda a dire: "gli allievi di Bernacca non ci azzeccano mai" e invece ... ci azzeccano ... e come che ci azzeccano.
Partenza alle ore 7.45 da Piazza del grano. Siamo in tantissimi e infatti il colpo d'occhio è notevole, Fausto Pinarello ringrazia gli oltre 4000 ciclisti e in particolare chi indossa la maglia in onore del compianto Andrea.
Partiamo forte e fatico come una bestia, anche dopo (un bel pò) aver raggiunto il gruppone davanti, segno di una elevata velocità ma anche di una domenica che si preannuncia durisssssima: se il buon giorno si vede dal mattino!?
I continui frena e vai (una vera goduria per le mie gambe!!!) causa ristrengimenti dovuti ad auto sulla carreggiata e memore di tre cadute in cinque partecipazioni, due tra l'altro sulla pontebbana, mi consigliano di tenere gli occhi ben aperti, uno davanti e l'altro dietro. Comunque ho assistito (solo) a una caduta, tra l'altro appena davanti a me, con il malcapitato che si improvvisa in un francesismo davvero niente male: "ma va fan cxxo, dove vardito, desgraziaaa ....."
Arriviamo al Ponte della Priula, giriamo a sinistra e dopo un po' inizia il bello. Fatico ancora come una bestia ma cerco di salire senza andare fuori giri nel tentativo di salvare la gamba per il clou della giornata: Prederadego e Monte Tomba.
Tra le colline del prosecco Coneglianese si sale e scende di continuo. Io comunque me ne sto sempre a ruota e se mi ritrovo da solo mi metto in attesa di improvvisati gregari, che in effetti arrivano e devo dire anche buoni. L'andatura sempre sostenuta mi consente senza troppo faticare di raggiungere vari gruppetti fino a quello della prima donna, anzi due, l'inossidabile Baldini e la 'sempre verde' Prati (ha ha ha ...voleva essere una battuta!) circondata dai sui bei gregari del team Matteoni.
Poco prima di Rolle incontro a bordo strada il Guerriero che si accoda e mi offre una boraccia (grazie!!) e mi dice: "ci vediamo dopo" ... "no o go pì visto!!!".
Nonostante il cielo sempre più minaccioso che avrebbe consigliato di svignarsela verso il Combai, la maggior parte invece gira per il lungo ... che strana razza il ciclista!!!
Arriva l'ora del Praderadego, salita non facile specie negli ultimi chilometri.
Saliamo a mio avviso veloci, tant'è che mi lascio sfilare... sfilare ... sfilare finchè guardo indietro e ... "c...o da drio no de xe pi nesuni". Penso ... o sono tutti forti o io sono diventato una "savata" o paracarro per dirla alla Cassani. Comunque (da buon Toro = testardo) continuo mulinare il mio rapportino (36x26), che poi tanto ...ino non è, poichè con quelle pendenze avrò pedalato si e no a 60 rpm.
Tattica che comunque porta i suoi frutti risalgo posizioni (che soddisfazione!) e scollino tra i primi.
Inizia a piovere ... Bernacca (purtroppo) aveva ragione!
La discesa del Praderadego (appena asfaltata) è di quelle che farebbero la selezione anche sull'asciutto, specie nei tornanti stretti e pendenti della parte centrale. Ecco ... immaginate il tutto condito dall'asfalto umido: molti scendono piano, molto piano, alcuni si fermano a bordo strada, altri ancora li vedo scendere a piedi. E le donne che fine hanno fatto? Bhe, la Baldini mi supera da dietro a doppia velocità (che dire ... sempre grande!) nel tentativo alla Magni di staccare la forte rivale.
Giunti sulla Feltrina ci assale il diluvio universale, e tanto per non farsi mancare niente anche qualche chicco di grandine. Intanto, nel frattempo che si decide tra chi deve tirare, la pioggia continua incessante.
Si attacca il Tomba, proprio quando la bufera raggiunge l'apice della sua incazzatura (come volesse ricordarci che il Monte Tomba è stato teatro della grande guerra del '15-'18), tuoni e fulmini si scagliano su di noi e purtroppo ... nemmeno una borracetta di acqua per rinfrescarmi appena appena il viso (ha ha ha ha!!!)... "Guerriero ma dove ierito!!!!".
Finalmente il peggio passa, non solo per il tempo, le pendenze infatti si fanno meno aspre. Scollino il Tomba, un po' di saliscendi e giunti alla Monfenera la strada scende. In condizioni normali si direbbe finalmente ... ma domenica decisamente no. Nonostante, essendo della zona, la discesa la conosco bene, nel sottobosco causa asfalto svivolosissimo prendo due imbarcate che mi piscio adosso dallo spavento (.. tanto ero già tutto bagnato!!!)
Arrivo a Pederobba solo e soletto, che si fa? Bhè chiaramente si tira dritto. Rimango io e la mia mastok fino a Crocetta dove mi riprende un Pinarello.
Presa XIII. Inizia subito tosta anche perchè il Pina attacca duro, mollo ma non cedo del tutto. Poi per fortuna nel tratto finale più facile mi riprende un certo Bertuola del MG.K-VIS VINER (lo conoscete?) con la ruota posteriore quasi a terra. Faccio uno sforzo disumano per tenergli le ruote, poi lui si ferma al ristoro, mentre io tiro dritto avendo rimesso nel mirino il Pina. Faccio un fuori tutto per rientrargli sulle ruote in fretta.
Arriva la pianura, con vento laterale/contro anche se quel che più mi preoccupa sono le gambe che ad ogni pedalata fanno "cheo cheo". A un certo punto ci riprendono da dietro in quattro anche se tirano solo in due ... e come se tirano, cambi regolari tra i 45-50km/h (remember wind contro/laterale). Pazzesco! Riprendiamo altri due, ma non ce la fanno a tenere le ruote, anche il Pina si stacca.
Finalmente nuovamente piazza del Grano ... non ne potevo più ... mini volatina sul ciottolato bagnato, con due a 50 mt dopo il traguardo che attraversano la strada bellamente. Fortuna vuole che tra loro ci fosse uno spiraglio su cui passare altrimenti probabilmente a quest'ora non sarei qui a scrivere ma al Ca'Foncello.
Alla fine tra riscaldamento/scarico sui 190km ...
Pedalare quando il tempo è bello è fantastico... ma troppo facile; sfidare se stessi e la sorte quando le condizioni non lo permettono è ADRENALINA e PURO GODIMENTO! (anonimo)
Pedalare quando il tempo è bello è fantastico... ma troppo facile; sfidare se stessi e la sorte quando le condizioni non lo permettono è ADRENALINA e PURO GODIMENTO! (anonimo)
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2 commenti:
Che nervoso Mastok,quest'anno ero allenato a correre in condizioni meteo avverse(vedi Fizik e Valdagno).Come avrai capito non partecipo neanche alla Charly Gaul preferisco non rischiare in questo caso.Ciao.
dispiace anche a me anche se un po' ti invidio ... la Charly quest'anno incute terrore :-o
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