doping: "The secret race"
... il libro che inchioda Armstrong e che lancia Tyler Hamilton ... come dire perso una medaglia (quella olimpica ritirata a Hamilton per aver ammesso di essersi dopato) ma guadagnato (prevedo altissime tirature) una miniera d'oro ...
Esce oggi negli Stati Uniti il libro scandalo firmato da Daniel Coyle
intitolato "The Secret Race": due anni di lavoro intenso e lunghe
interviste con Tyler Hamilton, uno dei luogotenenti di Armstrong nelle
campagne di conquista del Tour dal 1999 al 2001. Ne emerge uno spaccato
inquietante di come il doping fosse sistematico e non certo opera di uno
sprovveduto ciclista. Ecco i passi più importanti del libro:
"Dopo tre anni all'Us Postal ho iniziato ad usare il doping.
Prima ne usufruivano solo i più forti da Hincapie a Ekimov. Correre senza doping significa fare molta fatica, non riuscire a tenere il passo del gruppo. Quando il dottor Celaya mi diede il primo ovulo rosso di testosterone significa che ero entrato nel giro dei più forti. Avrei potuto rifiutare, tornare a casa e finire l'università. Non lo feci. Sai che infrangi le regole, ma sei convinto di non imbrogliare, che lo fanno tutti.
Dopo il
testosterone venne l'Epo, significava che ero pronto per andare al Tour
de France. Nel 1998 io ed Armstrong iniziammo a frequentarci anche fuori
dalle corse e discutevamo di quanta Epo ci facevamo e con quale
frequenza. Decidemmo di chiamarla in codice con il nome di Edgar da
Edgar Allan Poe. Armstrong aveva l'ossessione che altri utilizzassero
metodi più sofisticati e diventò paranoico quando nel 2001 Ullrich andò
in Sudafrica doveva era stato inventato un sangue sintetico. Lance si
sentiva invulnerabile tanto da parlare dell'Epo anche ad alta voce in
circostanze pubbliche. Odiava che si lamentava dell'utilizzo del doping e
Vaughters che lo fece nel 1999 fu costretto ad andare via."Dopo tre anni all'Us Postal ho iniziato ad usare il doping.
Prima ne usufruivano solo i più forti da Hincapie a Ekimov. Correre senza doping significa fare molta fatica, non riuscire a tenere il passo del gruppo. Quando il dottor Celaya mi diede il primo ovulo rosso di testosterone significa che ero entrato nel giro dei più forti. Avrei potuto rifiutare, tornare a casa e finire l'università. Non lo feci. Sai che infrangi le regole, ma sei convinto di non imbrogliare, che lo fanno tutti.
Il rapporto con Ferrari era costante, era il nostro dottore e Lance lo citava continuamente in tutti i discorsi che faceva. Quando nel Tour 2000 fu introdotto il controllo sull'Epo, al dottor Ferrari ci volle pochissimo tempo per organizzare una soluzione: ci saremmo iniettati l'Epo in dosi ridotte e in vena anziché sottocute. Lance era fortunato perché le aveva grandi e ben visibili. Dopo lo scandalo Festina nel 1998 dovevamo trovare un nuovo sistema per portare le fiale di Epo in gara. Armstrong affidò l'incarico al giardiniere della sua villa a Nizza. Prima del Giro di Svizzera nel 2001 osai battere il record di Armstrong nei controlli prima del Tour e fui costretto ad andare via dopo aver corso la corsa francese senza aiuti chimici. Nel 2002 andai alla CSC e Riis volle sapere tutto sul metodo Us Postal, ma non gli dissi nulla sulle trasfusioni. Lui mi disse che dovevo provare, che mi sarebbe piaciuto moltissimo. Lì ebbi modo di entrare in contatto con il dottor Fuentes (medico coinvolto nell'Operacion Puerto che portò alla squalifica di Valverde, Basso ed Ullrich).
Pantani? Lance amava la logica, mentre Marco correva con passione ed istinto. Quando Pantani tentò l'impresa nel 2000 nella tappa di Morzine, Armstrong si preoccupò ed in corsa fece chiamare Ferrari per rassicurarlo. Pantani alla fine crollò sull'ultima salita.
Tratto da http://www.itasportpress.it
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