lunedì 20 giugno 2011

gara: GF SPORTFUL 2011

Dopo qualche anno di assenza e per festeggiare il decennio dal mio debutto alle gf datato 17 giugno 2001, non potevo non ritornare alla Sportful (defunta Campagnolo). Nonostante siano passati dieci anni ho provato le stesse sensazioni di allora: forte adrenalina alla partenza, tanta fatica e cosa anomala in questi anni, tanti crampi.

Partiamo con la cronaca dalla vigilia, rovinata dal fatto che la sera i miei postini mi consegnano il pacco gara e mi accorgo che sulla busta c'è scritto 'chip assente'. La cosa un po' mi disturba, dato che regolamento alla mano: consegna dei numeri di gara e verifica tessere dalle ore 12.00 alle ore 19.00 del 17 Giugno 2011 e dalle ore 09.00 alle ore 20.00 del 18 Giugno 2011,
ovvero alla domenica non si consegnano pacchi gara.
Questa storia dei chip mi ha fatto pensare: forse un operazione malevola della SDAM per spillare un po' di soldi dai portafogli dei ciclisti preoccupati che il proprio chip non funzioni? Facendo i conti potrebbe anche essere: chip nuovo 20 euro o più, noleggio 10 euro di cauzione e alla riconsegna ritorno di 7 euro quindi ben 3 euro guadagnati per noleggio. Oppure, come mi è stato spiegato dalla SDAM (e spero), è solo un semplice controllo sul funzionamento dei chip!
Tant'è che per risolvere il problema sono partito da casa alle 5.20, un po' in anticipo rispetto al previsto, sosta obbligata (...) e arrivo a Feltre alle 6.20. Parcheggio sul primo buco che trovo libero davanti allo stadio del ghiaccio e di corsa mi catapulto in pista dai cronometisti SDAM. Mi metto in coda, davanti ho un paio di stranieri, così nel frattempo mi guardo attorno e osservo che nella zona pasta party ci sono ancora alcuni ciclisti che stavano facendo colazione a base di pasta al pomodoro (noto che erano le 6.25). La questione chip comunque si risolve in un attimo, è bastato un semplice passaggio del chip su lettore e cosi ho avuto tutto il tempo per fare le mie cose per bene.
Partenza ore 7.30, grande ressa oltre 3000 corridori da tutto il mondo al via (il 2° del medio è Statunitense), mancano però i squadroni, Maggi e GURU in testa, in quanto la gf fa parte della “FiveStars League” e come tale aderisce al disciplinare da questa stabilito. Mancanza che si fa sentire, dato che non si parte a tutta come al solito e cosi riesco a farmi largo con relativa facilità tanto da trovarmi ben presto nel gruppone davanti.
La strada fino alla valle del Mis è un continuo sali scendi, più sù che giù e le uniche cose da cui fare attenzione sono le discese rese viscide dalla pioggia della notte e le continue frenate causa strettoie che spesso mi costringono a rilanciare l'azione. Qualche attimo di paura anche nelle buie gallerie della valle del Mis, non si vedeva una mazza, solo un paio erano illuminate artificilmente.
Dopo 40 km arriva la prima salita, Forcella Franche, 5 Km con il tratto più duro all'inizio. La strada sale in un imbuto, il ciclista davanti a me ha un incoveniente che mi costringe a mettere il piede a terra con relativa partenza da fermo in salita (ho fatto bene a fare allenarmi specifici).
L'andatura comunque non è a rotta di collo e il gruppone si allunga senza grandi differenze. Da parte mia non voglio far allontanare troppo la testa del gruppo e incurante della soglia e dei primi sentori di crampi tengo duro, specie nell'ultimo km dove la strada dopo un paio di chilometri più facili torna ad inasprirsi.
Dopo lo scollinamento non è vera discesa e davanti danno una bella frustata per recuperare il mini break sui primi, si e no 30 secondi. L'operazione aggancio avviene proprio alla deviazione dei percorsi, a girare per il corto siamo una trentina.
La gara sembra mettersi bene, ma sento il bisogno di mangiar qualcosa e finalmente dopo vari tentativi riesco a scartare un fruttino che mi tenevo in bocca dallo scollinamento che nella frenesia della deviazione percorsi lo ingoio letteralmente.
P.S.: operazione da non ripetere poichè ciò mi ha tolto letteralmente il fiato oltre che la concentrazione. Morale inizio le prime rampe della Forcella Aurine (7,6 km) con una cinquantina di metri di distacco, recuperabilissimi se non sentissi che le gambe stavano irreversibilmente cedendo. Li teniamo li per un po' (io e altri due, i primi staccati) poi però davanti spiccano decisamente il volo.
Con i km ci rinfoltiamo un po' da davanti e un po' da dietro e allo scollinamento siamo una dozzina. Penso che il treno giusto è ormai perso, ma più che altro ora lo spauracchio sono i crampi ed il pensiero del Croce d'Aune.
Altra salita 4 km che portano al Passo Cereda, con prima rampa micidiale, poi però la strada si addolcisce sempre più. Io però sono sempre più full e mi stacco un po', anche se recupero senza grosse difficoltà in discesa.
Un bel po' di pianura o strada in leggera ascesa, da Fiera di Primiero a Ponte D'Oltra, dove teniamo (anzi tengono, io non do un cambio) un andatura abbastanza sostenuta.
Inizia il Croce d'Aune 11,2km e il mio pensiero va agli ultimi 3 micidiali chilometri. Subito vengono colpito da un crampo, che per fortuna gestisco bene, tant'è che inizialmente riesco a tenere il gruppetto, anche se mollo già nelle ultime rampe prima del falsopiano.
Arriva il tratto duro, davanti all'altezza della chiesetta noto che il gruppetto davanti si sfalda, anche se i miei pensieri al momento sono ben altri. Gli ultimi km sono segnalati con dei cartelli -3, -2, -1 ormai è fatta, conosco la salita e so che gli ultimi 300 metri spiana. Nonostante questi stratagemmi psicologici l'ultimo km sembra non finire più, anche se mi da morale il fatto di guadagnare metro dopo metro su quello davanti. Lo aggancio proprio alla fine del tratto impegnativo e gli lancio una battutaccia che dal sorriso sembra gradire: "Ma quando inizia il tratto duro!?".
Metto su il padellone e mi butto in discesa. A Pedavena siamo in tre, cambi regolari fino a Feltre per l'ultimo strappetto di 400m in pavè che porta all'arrivo in pieno centro storico di Feltre. Lo affronto in seconda posizione, gli avversari tentennano, così mi alzo sui pedali e allungo, ma vengo assalito da un crampo assasino, leggera curva a destra e mi appare difronte l'ultima rampa (non la ricordavo così dura), per un attimo penso di dovere cedere ma tengo duro e tra le ali di una folla entusiasta finalmente arrivo.

Obiettivo minimo centrato: 3h58' < 4h.
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2 commenti:

Anonimo,  23 giugno 2011 alle ore 20:08  

Bravissima la ragazza che è arrivata prima di te se non sbaglio non è la prima volta...

mastokbike 24 giugno 2011 alle ore 16:15  

chiedo umilmente perdono ... non succederà più

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