gara: GF città di Pordenone 2011
155k disl 2.500 4.58.53
14°ass. 6 sen
Settimana in cui mi sentivo particolarmente stanco nelle varie uscite: mercoledi salita Milies, giovedi mini uscita, sabato pregara ancora con sensazioni pessime e con divagazione a Montebelluna per vedere l'allestimento per i mondiali di MTB di ieri.
Nottata tranquilla in cui ho dormito bene, anche se mi risveglio particolarmente svogliato. Alle 5.30 esco dall'uscio di casa: il cielo è limpidissimo e non fa per niente caldo, il termometro dell'auto indica 13°C. Il traffico è inesistente e così alle 6.45 ho già l'auto parcheggiata difronte la palestra di Pordenone, in una posizione logisticamente ottima: a due passi dal ritiro pacchi gara, dal pasta party, dalla partenza e dalle docce con relativo bagno, cosa quest'ultima non affatto da trascurare, per non affannarsi in laboriose ricerche di posti appartati.
Guardandomi attorno noto come il gadget maglietta sportful va alla grande, come del resto felpa blu Haiti, anche se un po' meno visto la mattinata fresca ma non freschissima.
Entro in zona ritiro pacchi gara dove leggo la notizia che la partenza è stata posticipata di 30min: quindi 8.30 per il lungo ... ovvi i commenti miei e altrui, del tipo: -se lo sapevo prima avrei potuto dormire mezz'ora in più-. La prendo con filosofia: ho tutto il tempo per prepararmi con estrema calma, tant'è che arrivato alle griglie, la zona è ancora deserta o quasi, non ci sono nemmeno i tappettini del controllo chip. Così, per una ventina di minuti vado a zonzo per il centro di Pordenone a mo' di bradipo, con sensazioni del tipo: che ci faccio qua! Anche se a dire il vero, un po di preoccupazione per la gara c'era, essenzialmente per due motivi:
1. affrontare 155k (poi invece abbondantemente sopra i 160k) con salita Pala Balzana dopo 100k e Piancavallo (salita di 15k) dopo 120 k, memore della batosta crampi di domenica scorsa alla Sportful.
2. affrontare le pendenze estreme dello strappo di Casiacco con il 38x25.
Finalmente le griglie sono pronte e con 15min di ritardo (quindi 8.45) finalmente si parte!
Andatura nei primi 10k controllata dietro macchina, poi una volta sullo stradone aprono le gabbie. Più che una GF la gara assume le sembianze di corsa in circuito con scatti e controscatti. Protagonisti sempre gli stessi team evidentemente decisi a fare la corsa: Spezzotto, Chiarcosso, RDZ, un tentativo anche del Maggi Miorin (l'unico vero big della gf e quindi favorito numero uno). All'ennesimo va via un gruppetto ristretto, manca solo il team Spezzotto, e così Simioni, vincitore del medio nella scorsa edizione, non si fa pregare e parte. In quel momento mi trovo nelle primissime posizioni e: - non so perchè, perchè , non so per come (Giovanotti), mi accodo e con un paio di cambi li raggiungiamo.
La fuga è quella buona. Siamo in 9, poi dopo qlc km in 8 causa ritmo troppo elevato. Il gruppetto è ben assortito, quattro a vedere il fisico grandi passistoni tra cui due sloveni e un latino con accento spagnolo, gli altri più scalatori. Mi giro solo paio di volte e mi accorco che nel lungo e dritto stradone abbiamo guadagnato un enormità. Continuamente siamo seguiti da fotografo e telecamera di telepordenone, mentre addetto ragguaglia il traguardo della situazione in corsa scandendo i numeri dei fuggitivi: belle sensazioni a cui evidentemente non sono abituato.
Finalmente lasciamo lo stradone ed iniziamo i saliscendi. Affrontiamo qlc bel strappo, dove alcuni nel gruppetto già arrancano, comunque semplice camomilla a confronto dello stappo di Casiacco: quasi 2km, con prima rampa dura e dopo una curva a sinistra un'altra ancora più dura! Il gruppetto come è ovvio si sfalda. Da parte mia cerco di salire senza esagerare, anche se il rapporto è troppo duro e il passo è alla robocop. Comunque riprendo il latino, esploso come una bomba! anche se nell'ultima rampa ho un attimo di difficoltà e vengo ripreso da Miorin (noto che non era in fuga con noi).
Iniziano una serie di saliscendi dove Miorin li affronta con apparente facilità e scioltezza, non per niente è stato prof, dove riprendiamo un avversario. Poi una discesa tecnica, dove ho qlc difficoltà a tenergli la ruota, tant'è che giungo a valle un po' staccato. Il prof si gira, vede che ha un po' di vantaggio, ma lui ha altri obiettivi, è deciso a chiudere sui primi e quindi rilancia subito l'azione. In quel momento capisco che rischiavo di venir tagliato fuori dalla corsa e faccio un fuori giri non indifferente per chiudere. Ci riprende un'altro, siamo in tre con i primi tre a visti, due cambi e non ci mettiamo un granchè a riprenderli. Ora davanti siamo in 6.
Teniamo un andatura regolare senza strafare. Dopo un bel po di km ci giunge notizia che dietro stanno rientrando in una trentina, cosi una volta a vista decidiamo di rialzarsi.
Morale della favola: 95 k di fuga con un pugno di mosche in mano e con le due salite principali da affrontare. Poco dopo iniziano i primi strappetti che portano a Pala Balzana. Davanti i soliti non ci pensano due volte e rilanciano l'azione. La strada si fa più impegnativa nei pressi di una lunga galleria, dove nonostante la fuga sento che la gamba gira abbastanza bene, poi un falsopiano e inizia la salita vera (che già conosco perchè la prima del corto dello scorso anno). L'andatura si alza e il gruppo si sgretola, tengo le prime posizioni non senza faticare ma ben attento a non reagire agli allunghi altrui. Poi molla un pochino per riprendere con pendenze più modeste. Fatico sempre di più a rimanere nella mischia e cedo qlc metro prima nell'ultimo km dove le pendenze si inaspriscono nuovamente.
Inizia una discesa difficile, curva e controcurva con fondo sconnesso e granuloso, tipico di queste strade, che mi mette un po' di ansia: ricordate la scivolata alla corsa per haiti? comunque mi riaggancio e a valle rimaniamo un gruppetto di 7,8.
Bene sono nel gruppetto che si giocano le prime 10 posizioni!!
Si stenta a collaborare, così decido di dare l'esempio mettendomi in testa. La cosa sembra funzionare e infatti iniziamo a darci cambi regolari. Affrontiamo 5,6 km con strada per lo più in discesa e giunti a Barcis giriamo a sinistra, passiamo un ponte sopra l'anonimo lago e iniziamo i 15 km di salita che portano a Piancavallo.
I primi km sono i più impegnativi. Inizio a fare l'elastico, mi stacco sul duro e mi riaggancio quando le pendenze calano. Ma davanti tengono un uno all'ora di troppo e per non rischiare di andare alla deriva mi stacco definitivamente, perdo leggermente ma costantemente. A metà salita mi volto e vedo che un avversario si rifà sotto, decido quindi di aspettarlo e sfruttare la sua ruota. Negli ultimi 5, 6 km le pendenze calano decisamente. Il mio avversario, di squadra romagnola, tiene un buon passo, tant'è che raggiungiamo anche un paio di ciclisti scoppiati. Non conosco la salita e tradito dalla vista dalla cima sempre più bassa mi avvento a dare qlc cambio a buon ritmo pensando sempre che ormai sia finita. Arriviamo in un grande piazzale dove c'è il ristoro, prendo una bottiglietta d'acqua che ben presto finisco (ieri faceva particolarmente caldo). Penso inizi la discesa e invece la strada sale ancora per un km. Finalmente scolliniamo, in 3 forse 4, non lo so perchè non mi son voltato. Discesa impegnativa nella prima parte, dove fatico a tener la ruota del romagnolo, poi la strada si fa larghissima e bellissima dove raggiungo quasi i 90 km/h! ... cerco di scendere il più forte possibile per recuperare il gap con il gruppetto davanti.Giunti a valle da bravo cittadino prendo un incrocio per il verso giusto, il mio compagno taglia e nel successivo strappetto di 500m sono costretto a recuperare.
A fine discesa la situazione è questa: il romagnolo a 150 mt, gli altri 1/2 con cui siamo scollinati dispersi, in fondo un gruppetto di 6 in vista (circa 1 minuto) e quello che mi preoccupa di più un malefico crampo che per fortuna poi non mi da più fastidio. Prima dello scollinamento raggiungo il romagnolo. Passiamo un cartello che indica 25 km all'arrivo, tutta pianura, le gambe sono affaticate, borraccie entrambe vuote. Fortuna vuole che l'amico romagnolo ha una gran gamba e da delle lunghe trainate, io un po' meno ma comunque cerco di dare il mio contributo. A un paio di km dall'arrivo scopro che è un veterano, io senior. Nel rettilineo d'arrivo gli dico "vai" lui mi alza il pollice e come tra gentil uomini non c'è volata e lo lascio passare per primo.
Al traguardo poco più di un minuto dal gruppetto che si è giocato 8° posto, segno che in piana abbiamo menato. Un vero peccato!
Abbastanza soddisfatto visto la lunga fuga e ciò nonostante per come ho tenuto nella salite successive, sono certo che con una corsa più a risparmio avrei potuto rimanere nel gruppetto davanti.
Prossimo obiettivo giungere nella top ten in una gf.
bye
14°ass. 6 sen
Settimana in cui mi sentivo particolarmente stanco nelle varie uscite: mercoledi salita Milies, giovedi mini uscita, sabato pregara ancora con sensazioni pessime e con divagazione a Montebelluna per vedere l'allestimento per i mondiali di MTB di ieri.
Nottata tranquilla in cui ho dormito bene, anche se mi risveglio particolarmente svogliato. Alle 5.30 esco dall'uscio di casa: il cielo è limpidissimo e non fa per niente caldo, il termometro dell'auto indica 13°C. Il traffico è inesistente e così alle 6.45 ho già l'auto parcheggiata difronte la palestra di Pordenone, in una posizione logisticamente ottima: a due passi dal ritiro pacchi gara, dal pasta party, dalla partenza e dalle docce con relativo bagno, cosa quest'ultima non affatto da trascurare, per non affannarsi in laboriose ricerche di posti appartati.
Guardandomi attorno noto come il gadget maglietta sportful va alla grande, come del resto felpa blu Haiti, anche se un po' meno visto la mattinata fresca ma non freschissima.
Entro in zona ritiro pacchi gara dove leggo la notizia che la partenza è stata posticipata di 30min: quindi 8.30 per il lungo ... ovvi i commenti miei e altrui, del tipo: -se lo sapevo prima avrei potuto dormire mezz'ora in più-. La prendo con filosofia: ho tutto il tempo per prepararmi con estrema calma, tant'è che arrivato alle griglie, la zona è ancora deserta o quasi, non ci sono nemmeno i tappettini del controllo chip. Così, per una ventina di minuti vado a zonzo per il centro di Pordenone a mo' di bradipo, con sensazioni del tipo: che ci faccio qua! Anche se a dire il vero, un po di preoccupazione per la gara c'era, essenzialmente per due motivi:
1. affrontare 155k (poi invece abbondantemente sopra i 160k) con salita Pala Balzana dopo 100k e Piancavallo (salita di 15k) dopo 120 k, memore della batosta crampi di domenica scorsa alla Sportful.
2. affrontare le pendenze estreme dello strappo di Casiacco con il 38x25.
Finalmente le griglie sono pronte e con 15min di ritardo (quindi 8.45) finalmente si parte!
Andatura nei primi 10k controllata dietro macchina, poi una volta sullo stradone aprono le gabbie. Più che una GF la gara assume le sembianze di corsa in circuito con scatti e controscatti. Protagonisti sempre gli stessi team evidentemente decisi a fare la corsa: Spezzotto, Chiarcosso, RDZ, un tentativo anche del Maggi Miorin (l'unico vero big della gf e quindi favorito numero uno). All'ennesimo va via un gruppetto ristretto, manca solo il team Spezzotto, e così Simioni, vincitore del medio nella scorsa edizione, non si fa pregare e parte. In quel momento mi trovo nelle primissime posizioni e: - non so perchè, perchè , non so per come (Giovanotti), mi accodo e con un paio di cambi li raggiungiamo.
La fuga è quella buona. Siamo in 9, poi dopo qlc km in 8 causa ritmo troppo elevato. Il gruppetto è ben assortito, quattro a vedere il fisico grandi passistoni tra cui due sloveni e un latino con accento spagnolo, gli altri più scalatori. Mi giro solo paio di volte e mi accorco che nel lungo e dritto stradone abbiamo guadagnato un enormità. Continuamente siamo seguiti da fotografo e telecamera di telepordenone, mentre addetto ragguaglia il traguardo della situazione in corsa scandendo i numeri dei fuggitivi: belle sensazioni a cui evidentemente non sono abituato.
Finalmente lasciamo lo stradone ed iniziamo i saliscendi. Affrontiamo qlc bel strappo, dove alcuni nel gruppetto già arrancano, comunque semplice camomilla a confronto dello stappo di Casiacco: quasi 2km, con prima rampa dura e dopo una curva a sinistra un'altra ancora più dura! Il gruppetto come è ovvio si sfalda. Da parte mia cerco di salire senza esagerare, anche se il rapporto è troppo duro e il passo è alla robocop. Comunque riprendo il latino, esploso come una bomba! anche se nell'ultima rampa ho un attimo di difficoltà e vengo ripreso da Miorin (noto che non era in fuga con noi).
Iniziano una serie di saliscendi dove Miorin li affronta con apparente facilità e scioltezza, non per niente è stato prof, dove riprendiamo un avversario. Poi una discesa tecnica, dove ho qlc difficoltà a tenergli la ruota, tant'è che giungo a valle un po' staccato. Il prof si gira, vede che ha un po' di vantaggio, ma lui ha altri obiettivi, è deciso a chiudere sui primi e quindi rilancia subito l'azione. In quel momento capisco che rischiavo di venir tagliato fuori dalla corsa e faccio un fuori giri non indifferente per chiudere. Ci riprende un'altro, siamo in tre con i primi tre a visti, due cambi e non ci mettiamo un granchè a riprenderli. Ora davanti siamo in 6.
Teniamo un andatura regolare senza strafare. Dopo un bel po di km ci giunge notizia che dietro stanno rientrando in una trentina, cosi una volta a vista decidiamo di rialzarsi.
Morale della favola: 95 k di fuga con un pugno di mosche in mano e con le due salite principali da affrontare. Poco dopo iniziano i primi strappetti che portano a Pala Balzana. Davanti i soliti non ci pensano due volte e rilanciano l'azione. La strada si fa più impegnativa nei pressi di una lunga galleria, dove nonostante la fuga sento che la gamba gira abbastanza bene, poi un falsopiano e inizia la salita vera (che già conosco perchè la prima del corto dello scorso anno). L'andatura si alza e il gruppo si sgretola, tengo le prime posizioni non senza faticare ma ben attento a non reagire agli allunghi altrui. Poi molla un pochino per riprendere con pendenze più modeste. Fatico sempre di più a rimanere nella mischia e cedo qlc metro prima nell'ultimo km dove le pendenze si inaspriscono nuovamente.
Inizia una discesa difficile, curva e controcurva con fondo sconnesso e granuloso, tipico di queste strade, che mi mette un po' di ansia: ricordate la scivolata alla corsa per haiti? comunque mi riaggancio e a valle rimaniamo un gruppetto di 7,8.
Bene sono nel gruppetto che si giocano le prime 10 posizioni!!
Si stenta a collaborare, così decido di dare l'esempio mettendomi in testa. La cosa sembra funzionare e infatti iniziamo a darci cambi regolari. Affrontiamo 5,6 km con strada per lo più in discesa e giunti a Barcis giriamo a sinistra, passiamo un ponte sopra l'anonimo lago e iniziamo i 15 km di salita che portano a Piancavallo.
I primi km sono i più impegnativi. Inizio a fare l'elastico, mi stacco sul duro e mi riaggancio quando le pendenze calano. Ma davanti tengono un uno all'ora di troppo e per non rischiare di andare alla deriva mi stacco definitivamente, perdo leggermente ma costantemente. A metà salita mi volto e vedo che un avversario si rifà sotto, decido quindi di aspettarlo e sfruttare la sua ruota. Negli ultimi 5, 6 km le pendenze calano decisamente. Il mio avversario, di squadra romagnola, tiene un buon passo, tant'è che raggiungiamo anche un paio di ciclisti scoppiati. Non conosco la salita e tradito dalla vista dalla cima sempre più bassa mi avvento a dare qlc cambio a buon ritmo pensando sempre che ormai sia finita. Arriviamo in un grande piazzale dove c'è il ristoro, prendo una bottiglietta d'acqua che ben presto finisco (ieri faceva particolarmente caldo). Penso inizi la discesa e invece la strada sale ancora per un km. Finalmente scolliniamo, in 3 forse 4, non lo so perchè non mi son voltato. Discesa impegnativa nella prima parte, dove fatico a tener la ruota del romagnolo, poi la strada si fa larghissima e bellissima dove raggiungo quasi i 90 km/h! ... cerco di scendere il più forte possibile per recuperare il gap con il gruppetto davanti.Giunti a valle da bravo cittadino prendo un incrocio per il verso giusto, il mio compagno taglia e nel successivo strappetto di 500m sono costretto a recuperare.
A fine discesa la situazione è questa: il romagnolo a 150 mt, gli altri 1/2 con cui siamo scollinati dispersi, in fondo un gruppetto di 6 in vista (circa 1 minuto) e quello che mi preoccupa di più un malefico crampo che per fortuna poi non mi da più fastidio. Prima dello scollinamento raggiungo il romagnolo. Passiamo un cartello che indica 25 km all'arrivo, tutta pianura, le gambe sono affaticate, borraccie entrambe vuote. Fortuna vuole che l'amico romagnolo ha una gran gamba e da delle lunghe trainate, io un po' meno ma comunque cerco di dare il mio contributo. A un paio di km dall'arrivo scopro che è un veterano, io senior. Nel rettilineo d'arrivo gli dico "vai" lui mi alza il pollice e come tra gentil uomini non c'è volata e lo lascio passare per primo.
Al traguardo poco più di un minuto dal gruppetto che si è giocato 8° posto, segno che in piana abbiamo menato. Un vero peccato!
Abbastanza soddisfatto visto la lunga fuga e ciò nonostante per come ho tenuto nella salite successive, sono certo che con una corsa più a risparmio avrei potuto rimanere nel gruppetto davanti.
Prossimo obiettivo giungere nella top ten in una gf.
bye
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2 commenti:
Ciao mi chiamo Daniele e ho fatto la corta. per curiosità volevo chiederti a che velocità salivate il Piancavallo? ciao
ciao, sinceramente non lo so non ho guardato il computerino; diciamo che abbiamo accelerato di parechio negli ultimi km dove la strada spiana
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