linea verde Italia: MAH!
Philippe Gilbert ©Bryn Lennon/Getty Images |
(IRIS PRESS) – ROMA, 24 SET – Le analisi sul Mondiale di ciclismo di ieri sono ammantate di buonismo e di una visione consolatoria. Il risultato per l’Italia può essere invece definito solo con un aggettivo: disastroso.
Il migliore piazzato è stato Oscar Gatto, finito fuori dai primi 10.
Gilbert era il più forte, praticamente imbattibile”. Verissimo. Ma il compito di una nazionale, del prestigio di quella italiana, è di evitare che il rivale più temibile possa arrivare ‘in carrozza’ sull’ultima asperità. E’ ovvio che a quel punto è capace di fare la differenza: una tattica d’attacco deve scompaginare la corsa.
Il vero problema degli azzurri è stato comunque la qualità dei convocati il ct Bettini ha accettato senza nessuna opposizione i diktat federali ossia fuori i ciclisti sospettati di doping e dentro la linea verde. Nemmeno il tifoso più ottimista aveva immaginato una vittoria di Vincenzo Nibali a Valkenburg.
Magari nemmeno Gasparotto, Cunego [aggiungo Ballan e Pozzato] avrebbero vinto, vista la strepitosa forma di Gilbert, ma almeno loro sul Cauberg sono riusciti a fare la differenza nel corso delle edizioni dell’Amstel Gold Race. Su quello strappo, insomma, sapevano come farsi valere.
Insomma, la Federazione ha compiuto la scelta di mettere l’Italia ai margini del Mondiale con l’avallo del ct Bettini. Forse il ‘Grillo’ avrebbe potuto alzare la voce e spiegare che bisogna chiamare i più forti, specie se non hanno alcuna condanna per doping.
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