considerazioni sui gravi incidenti occorsi nelle gare amatoriali
Ho letto e ho visto le agghiaccianti immagini del tragico incidente occorso ai mondiale amatori di St.Johann in Austria. Tre ciclisti durante una gara hanno centrato in pieno una macchina che stava procedendo nel verso opposto alla marcia dei corridori. Due di loro non li vedremo più in gruppo tra noi.
Un auto contromano durante una gara ... ma come può accadere !
Senza colpevolizzare nessuno, a quanto pare gli organizzatori hanno la sue belle responsabilità. Noi ciclisti comunque, dovremmo sapere che durante le manifestazioni amatoriali le strade sono solo parzialmente chiuse al traffico ... il codice della strada comunque va rispettato ! Ma purtroppo prestazione agonistica e lucidità mentale sono due operazioni antitetiche che l'essere umano non è stato programmato per eseguirle in multitasking.
Nonostante tutto come cantavano i Quenn - the show must go on -. Magari non subito, quello no ! Gli organizzatori se proprio volevano fare la premiazione potevano e a mio avviso dovevano usare il basso profilo. Inni, bandiere issate ... ma va là !
Lo show deve continuare dicevo, lo sport amatoriale non deve morire, specie in un periodo difficile come questo dove anche nel glorioso nordest la locomotiva economica tira meno. Sono il popolo degli amatori a tenere in piedi lo sport, come tra l'altro recitava proprio ieri il titolo di un giornale locale - solo gli amatori tengono in vita la marca sportiva -. E questo vale tanto più per il ciclismo in una provincia appassionata di questo sport come Treviso.
Salviamo i ciclisti !
Un auto contromano durante una gara ... ma come può accadere !
Senza colpevolizzare nessuno, a quanto pare gli organizzatori hanno la sue belle responsabilità. Noi ciclisti comunque, dovremmo sapere che durante le manifestazioni amatoriali le strade sono solo parzialmente chiuse al traffico ... il codice della strada comunque va rispettato ! Ma purtroppo prestazione agonistica e lucidità mentale sono due operazioni antitetiche che l'essere umano non è stato programmato per eseguirle in multitasking.
Nonostante tutto come cantavano i Quenn - the show must go on -. Magari non subito, quello no ! Gli organizzatori se proprio volevano fare la premiazione potevano e a mio avviso dovevano usare il basso profilo. Inni, bandiere issate ... ma va là !
Lo show deve continuare dicevo, lo sport amatoriale non deve morire, specie in un periodo difficile come questo dove anche nel glorioso nordest la locomotiva economica tira meno. Sono il popolo degli amatori a tenere in piedi lo sport, come tra l'altro recitava proprio ieri il titolo di un giornale locale - solo gli amatori tengono in vita la marca sportiva -. E questo vale tanto più per il ciclismo in una provincia appassionata di questo sport come Treviso.
Salviamo i ciclisti !
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