rotto la catena

Per smaltire i postumi befana, partenza in tarda mattina (10.30) dal piazzale Tegorzo ad Alano, dove il Guerriero è già li alla rotonda che scalpita.
Ci dirigiamo verso il ponte di Fener, lo attraversiamo e poi destra, sinistra per prendere lo strappetto in salita che porta a S.Vito di Valdo.
Fino a qua è il Guerriero a condurre le danze e a tenere i ritmi decisamente alti.
Superato il cartello di S.Vito, più avanti nei pressi dell'ex fornace, giriamo tutto a sinistra per prendere il sentiero n.1020. Subito è salita se(vera), di quelle che insegnano l'educazione. La prima parte è in asfalto, splendido il panorama a sud sulla pianura, poi ci si immerge nel bosco e si sale su fondo sterrato molto scorrevole, che termina su tratto a scendere, ottimo per recuperare in vista della seconda parte decisamente più impegnativa sia per pendenze che per fondo che a mano mano che si sale diventa sempre più sassoso.
Ci perdiamo di vista un attimo, così ai vari bivi, come da indicazione del Guerriero, proseguo sempre dritto. Un segnavia indica direzione Monte Perlo. Arrivo ad un trivio, proseguo ovviamente dritto per strappo sassoso impossibile da fare in sella. Giunto al culmine attendo il Guerriero, poi scendo, prendo quello a destra, ma subito termina su una casera; dietro-front, provo a telefonare ma non prende il segnale; salgo per quello a sinistra, proseguo su salita impegnativa e uscito dal bosco seguo il segnavia che indica a destra per Balcon, ma è troppo hard e così ridiscendo. Peccato era quello giusto! Tento nuovamente di telefonare, ma niente. Decido definitivamente di scendere per lo stesso sentiero, non si sa mai che sia successo qualcosa!
Perse definitivamente le speranze, così, tanto per provare emozioni nuove, devio a destra per sentiero che mi porta a una casa, proseguo, ma ben presto mi ritrovo in mezzo a delle "roe" spinosissime. Squilla il telefono, vuoi vedere che è il Guerriero? Infatti: "Ma dove sito, a semo in do e semo boni anca perdarse ...". Mi convince di risalire perchè a tutti i costi vuole scendere per single track, a sentire lui spettacolare. Morale, rifaccio la parte più hard del sentiero e dopo mezz'oretta di fatiche, in alto sulla collina sento il Guerriero che mi incita ad andare più forte: "ma va fan cxxx!".
Prendiamo sto benedetto single track. Bello niente da dire, una divertente gimkana su e giù non troppo difficile: destra, sinistra, bracci larghi ma non troppo rigidi per stabilizzare l'anteriore, e attento a controllare la posteriore; ma cosa succede, giro le gambe a vuoto ... "azzo ho rotto la catena".
A bhe, ci mancherebbe altro, terza uscita con il Guerriero, due raggi rotti e adesso il crash catena.
Così il surplus di fatica pur di fare sto single track vanno in fumo.
Per forza di cose dobbiamo tornare indietro per prendere il facile sterrato/cementato che scende a Ron, non prima di aver obbligatoriamente affrontato alcuni tratti bici in spalla a mo' di ciclocrossista.
Usciamo sulla provinciale che scende da Valdo, mancano ancora circa 5km per arrivare all'auto, purtroppo non tutti a scendere. Qui è d'obbligo un ringraziamento alle spinte del Guerriero.
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4 commenti:
E ciò no i o ciama Guerriero par niente.Bravi tosi sempre a tutta ma occhio alla trasmissione quando si hanno tanti cavalli.
e si ... ho deciso che per le uscite con the warrior, metto su raggi rinforzati e caena dea moto ... spero che dopo no se rompe el tearo!
Quanti anni aveva quella povera catena?
non ritengo che la rottura della catena sia dovuta a difetti di fabbricazione e/o ad usura, ma piuttosto ad un evidente incremento della forza dovuta ad un puntiglioso lavoro svolto in palestra.
Tu Oscar dovresti saperne qualcosa ...
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