sentiero 195 del Grappa
Escursione sul Monte Grappa tra le trincee della grande guerra del 15-18, previste 3h, massimo 3 ore e mezza e invece ...
Sono le 8 quando con il compare raggiungiamo con l'auto l'ampio piazzale del
Tempio del Canova a Possagno (300 mt). Da qui inizia la nostra escursione, prendendo la stretta strada asfaltata alla
sinistra del Tempio, e seguendo le indicazioni per la Casa del Sacro Cuore. Non è freddissimo visto il periodo, circa 0°C, e la salita da subito abbastanza impegnativa, ci consente comunque di riscaldarci senza troppi patemi.
Arrivati ad un tornante, il segnavia n. 195 ci indica la direzione da seguire. Il sentiero non ci crea grosse difficoltà, il fondo è sempre buono e le pendenze sono piuttosto regolari. Solo nel finale, dove si sale a tornanti, si indurisce un pochino. Arriviamo con buon passo all’incrocio con la strada asfaltata delle malghe che proveniente dal Monte Tomba e Monfenera si porta verso la Mandria e la Valle Archeson ( 1.025 mt).
Dopo un brevissimo tratto
sulla strada provinciale, deviamo a destra per raggiungere la selletta di Castel Cesil. Dove facciamo una breve visita alle buie grotte delle trincee. Foto di rito e "all inclusive": cappocciata tremenda, fortunosamente attenuata dal copricapo. Avanziamo a sinistra sul crinale lungo una vecchia trincea militare molto ripida, fino ad una panoramica sommità dove è posta una grande Croce. Da questo punto saliamo ancora su sentiero reso impegnativo per lo più per la neve, alla Cima del Monte Palon
(mt.1305) seguendo le trincee e le ex postazioni militari.
Sempre più stanchi, consiglio il compare di accorciare, ed è così che tagliamo di traverso un prato lasciando sulla destra degli imponenti pini marittimi. Sbuchiamo, ai noi, nuovamente sul sentiero n.212 che come indica il segnavia porta a Cavaso (con ingiurie del compare !). Prendiamo i vari bivi tutti a destra nel tentativo di tornare sulla giusta via, ma sbuchiamo, come sempre più sospettavamo, nell'itinerario didattico/naturalistico del Colle Castello della Bastia e S.Giorgio nei pressi di Cavaso, quindi, decisamente fuori traccia.
Ancora ingiurie del compare, che (giustamente) non fidandosi, prima di proseguire questa volta consulta il navigatore del cellulare. Prendiamo sulla destra via Caldoie, da dove, poco dopo scorgiamo, finalmente, la sagoma del Tempio di Possagno. Proseguiamo prima su asfalto e poi su sentiero ben curato, dove stanchi e con le gambe doloranti raggiungiamo finalmente il punto di partenza.
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